Il termine classificazione classica può essere utilizzato nelle scienze naturali in senso particolare[1] o secondo un senso generale; in questo caso è sinonimo di
La tassonomia di Linneo (o, come sopra, altrimenti definita) classifica gli esseri viventi in differenti livelli gerarchici, iniziando originariamente da quello di regno. Oggi, si considera il dominio come una gerarchia sopraregnale, data la recente necessità di includere anche Batteri e Archaea. I regni si dividono in phylum (o phyla al plurale latino, usato in letteratura anglosassone) per gli animali, e in divisioni per piante e altri organismi. Questi si dividono in classi, quindi in ordini, famiglie, generi e specie.
Sebbene il sistema di Carlo Linneo fosse stabile, l'espansione della conoscenza ha dato luogo ad una espansione del numero di livelli gerarchici, incrementando i requisiti amministrativi del sistema, anche se permane come unico sistema di classificazione di base che attualmente conta, con l'approvazione scientifica universale. Tra le suddivisioni posteriori, sono sorte entità come superclasse, super, sotto e infraordini, super e sottofamiglie, tribù e sottotribù. Molte di queste gerarchie aggiuntive sono di solito sorte nello studio di discipline come la entomologia, che necessita di classificare nuove specie. Qualsiasi campo biologico che studi le specie è soggetto alla classificazione tassonomica linneana e, per estensione, ai suoi ranghi gerarchici, particolarmente per quel che concerne l'integrazione di organismi viventi con le specie fossili. Sarà conveniente allora applicare strumenti più nuovi di classificazione, come la cladistica.
Dopo il rango di specie, si possono fornire anche sotto-ranghi, tali come sottospecie e razza negli animali, e varietà e forma in botanica, sebbene in quest'ultima disciplina anche il termine sottospecie venga utilizzato.